Immagina di svegliarti la mattina e trovare un messaggio dall’AI:
“Buongiorno, ieri parlavi di corsa e obiettivi sportivi… oggi potresti provare a spingere un po’ di più. Ah, e non dimenticare la riunione con il cliente, te l’ho segnata in agenda.”
Non l’hai chiesto tu. È lei che ha deciso di ricordartelo.
Non sei più il regista della conversazione, ma lo spettatore.
Dal ricordo alla profilazione
Con la nuova funzione Pulse, ChatGPT non si limita a rispondere. “Riflette” su di te. Tiene memoria delle tue abitudini, delle tue paure, delle tue passioni. E poi torna da solo sull’argomento, come un amico che non dimentica mai nulla.
Ma non è un amico. È un sistema che trasforma i frammenti sparsi della tua vita digitale in un unico profilo coerente.
Oggi la chiamiamo assistenza personalizzata. Domani potremmo chiamarla profilazione totale.
Il potere nascosto dei dati
Chi userà davvero queste informazioni?
Oggi OpenAI promette controllo e trasparenza. Memoria attivabile e disattivabile, possibilità di cancellare tutto. Ma la storia di Internet ci ha insegnato che i dati, una volta raccolti, diventano troppo preziosi per non essere usati.
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Un AI che conosce i tuoi gusti può indirizzarti verso un acquisto.
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Un AI che conosce le tue paure può convincerti a votare in un certo modo.
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Un AI che conosce le tue fragilità può manipolare le tue scelte più intime.
Dal social network al gemello digitale
Per anni i social ci hanno profilato dall’esterno, raccogliendo like e click. Ora il gioco è diverso: un’intelligenza artificiale cresce dentro la conversazione con noi, si nutre delle nostre parole, costruisce un gemello digitale sempre più preciso.
E quel gemello può diventare la chiave per influenzare ogni decisione futura.
L’illusione della libertà
Ci sentiamo liberi perché possiamo spegnere la memoria, disattivare Pulse, scegliere cosa condividere.
Ma la vera libertà non è spegnere un interruttore: è sapere che i dati non vengono usati contro di noi.
E questa, per ora, rimane un’illusione.
La vera domanda non è: quanto ci conoscono?
La vera domanda è: cosa verrà fatto con tutti i dati raccolti su di noi?