Quando la porta blindata non basta più
Immagina la porta blindata più sicura che esista oggi: progettata con acciaio speciale, testata contro trapani, leve e persino esplosivi, una barriera che ti darebbe la certezza di essere al sicuro. Ora prova a pensare a cosa accadrebbe se, tra qualche anno, qualcuno inventasse un grimaldello capace di aprirla in pochi minuti. Quella stessa porta, che fino a ieri rappresentava il massimo della protezione, diventerebbe improvvisamente poco più di un ostacolo simbolico.
Quello che vale per il mondo fisico sta per accadere anche a quello digitale. Le nostre informazioni più preziose – dai documenti firmati digitalmente alle comunicazioni private – sono protette da “porte” crittografiche che oggi consideriamo inviolabili, ma che potrebbero perdere di colpo ogni efficacia con l’arrivo dei computer quantici.
Il superpotere dei computer quantici
A differenza dei computer tradizionali, che ragionano in bit e possono rappresentare solo lo 0 o l’1, i computer quantici utilizzano i qubit, capaci di essere contemporaneamente 0 e 1. Questa caratteristica, apparentemente astratta, consente loro di esplorare in parallelo un numero enorme di combinazioni, affrontando calcoli che richiederebbero millenni ai computer attuali in tempi ridotti a minuti o ore.
È proprio questa capacità a renderli una minaccia per la crittografia come la conosciamo. I sistemi di sicurezza basati su chiavi pubbliche e private, che oggi richiedono tempi astronomici per essere violati, verrebbero messi in ginocchio.Il furto silenzioso che sta già accadendo
Ciò che rende il quadro ancora più preoccupante è che il furto potrebbe essere già in corso: esiste una strategia chiamata harvest now, decrypt later, che consiste nel sottrarre oggi enormi archivi di dati cifrati per conservarli in attesa del momento in cui la potenza di calcolo quantistica consentirà di decifrarli in chiaro. In altre parole, un segreto che oggi è al sicuro potrebbe non esserlo più in futuro, indipendentemente da quanto accuratamente lo custodiamo adesso.
La corsa alle nuove serrature digitali
Per contrastare questo scenario, governi, centri di ricerca e aziende stanno investendo nello sviluppo della cosiddetta crittografia post-quantistica, progettata per resistere anche agli attacchi dei computer del futuro. È un po’ come avviare la produzione di una nuova generazione di serrature prima che i ladri abbiano in mano gli strumenti in grado di aprire quelle attuali. Tuttavia, questa transizione richiederà tempo, standard condivisi e un aggiornamento capillare di infrastrutture e software in tutto il mondo.
Nel frattempo, è possibile adottare alcune precauzioni già oggi: mantenere i sistemi costantemente aggiornati, scegliere servizi che investono attivamente nella sicurezza e che dichiarano di prepararsi a scenari “quantum-safe”, e soprattutto non rimandare decisioni che, prese in anticipo, possono fare la differenza. La storia dimostra che quando una tecnologia di protezione diventa obsoleta, il passaggio alla nuova avviene in modo brusco e chi non è pronto resta inevitabilmente esposto.La sicurezza, digitale o fisica, non è mai eterna. Così come le casseforti di un secolo fa, un tempo considerate inespugnabili, oggi si aprono con facilità, anche le nostre “porte” crittografiche potrebbero diventare, da un giorno all’altro, semplici ostacoli apparenti. La vera domanda, allora, non è se accadrà, ma se saremo pronti quando quel giorno arriverà.